Estratto recensione The Guardian :
Perché mai il film dovrebbe costare 110 milioni di dollari, attirare la Paramount come finanziatore e il regista di Greatest Showman Michael Gracey, che ha ottenuto un'ambita anteprima al festival di Telluride?
Quando la gente ha finalmente potuto vederlo queste domande hanno ricevuto una risposta che nessuno si aspettava, perché la risposta era: Monkey. Invece di seguire la strada troppo battuta del tradizionale biopic musicale, Better Man ha come protagonista una scimmia in CGI, un film che è in parte Rocketman e Il pianeta delle scimmie
In un primo momento poteva sembrare una trovata piuttosto irritante, forse adatto a un entertainer che spesso può essere lui stesso estremamente fastidioso , ma il film, che è passato da Telluride a Toronto per la sua seconda edizione di un festival importante, è un vincitore sorprendente, un motivo per fare il tifo per un sottogenere che di solito ci fa venire voglia di fischiare.
Utilizzando una tecnologia di motion-capture di altissimo livello e iperespressiva, l'attore Jonno Davies interpreta Williams mentre passa da un ambiente operaio di Stoke a far parte della boy band Take That, per poi separarsi e trovare il successo come cantante solista. Il tutto raccontato dallo stesso cantante. Williams era un uomo di spettacolo nato, una qualità che il padre distratto (Steve Pemberton) si attribuiva, e si rese subito conto che non era sempre il talento a spingere, ma la pura fiducia in se stesso.
Gracey, e i co-sceneggiatori Oliver Cole e Simon Gleeson, ci conducono rapidamente attraverso la sua vita, ma l'insolita scelta del cast e alcune pompose scenografie (tra cui un'abbagliante parata di DJ Rock a Regents Street) fanno subito capire che non si tratta di un normale film biografico.
La regia coinvolgente di Gracey ci fa sobblzare dalla poltrona, rinfrescando ritmi che sono ormai antiquati (ogni musicista ha un padre cattivo e un problema di droga?) con transizioni e montaggi infinitamente inventivi che trovano il modo di offrire qualcosa di inaspettato. Non sono solo lo stile elettrizzante di Gracey e la trovata principale a far sentire Better Man un upgrade, ma anche la disarmante onestà di Williams e il modo in cui si è lasciato ritrarre.
Le biografie che coinvolgono i loro soggetti tendono a essere lusinghiere, ignorando vigliaccamente tutto ciò che potrebbe metterli in una luce negativa.
Sebbene Williams abbia sempre avuto un'aspra franchezza nei confronti delle sue manie è comunque sorprendente quanto sia disposto ad ammettere.
Lo vediamo come un fidanzato di merda, un figlio sconsiderato, un pessimo amico e una persona sgradevole con cui lavorare (si riferisce a se stesso come a un “fottuto idiota”) e il film non spiega facilmente tutto questo come il risultato di un trauma infantile e/o della sua eccessiva abitudine alla cocaina (nel film c'è più coca che in una stagione di Industry). A differenza del mediocre biopic su Amy Winehouse di quest'anno, Back to Black, Better Man non si sottrae alla sgradevolezza puzzolente della dipendenza e, a differenza di quel film, non ignora nemmeno quanto potesse essere maligno il padre del cantante.
È un peccato, visto che le scene padre-figlio diventano così toccanti e dure, che il film conceda al padre un'immeritata vittoria alla fine, quando speravo in qualcosa di meno patinato e celebrativo, concludendo il tutto con una nota un po' stonata. C'è anche una maliziosa sottovalutazione dell'importanza e delle canzoni pop, veramente valide, nate durante il periodo di Robbie nei Take That .
L'attenzione si concentra comprensibilmente più sulla sua musica da solista. Non è un album di greatest hits che speravo di riascoltare, in tutta sincerità, ma le sue canzoni sono ben distribuite da Gracey che ne enfatizza la grande teatralità, come se fossero sempre state destinate a un musical.
Better Man è una proposta affascinante e tosta, per un pubblico più ampio e non sono ancora sicuro di come andrà, di come sarà commercializzato e di chi potrebbe essere esattamente il destinatario. Si tratta di un musical dal budget elevato e dalle grandi emozioni, pieno di parolacce vietate ai minori (la parola “cu*t” è usata in abbondanza), nudità e uso estremo di droghe, nonché di riferimenti specifici alla cultura pop britannica (Nicole Appleton! Heat magazine! Top of the Pops!) - anche se non avesse come protagonista una scimmia, sarebbe comunque una sfida. È un film che si trova sull'orlo del baratro, ma che vi sorprenderà per la sua tenuta.
Better Man è presentato al Toronto Film Festival e uscirà nei cinema del Regno Unito il 26 dicembre e negli Stati Uniti il 17 gennaio.
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