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martedì 12 maggio 2015

INTERVISTA ALLA STAMPA ISRAELIANA


Foto credits Guruness Brownie


Intervista rilasciata a Parigi alla stampa israeliana prima del concerto di Tel Aviv
( traduzione a cura di Yael Frenkel )


"Mia moglie Ayda è ebrea" dichiara Williams e poi pensa "vuol dire che i miei figli sono ebrei, no?"
Raz [intervistatore]: "Secondo l'ebraismo."
Robbie: "è molto interessante"
Raz: "L'ebraismo o l'Israele?"
Robbie: "Entrambi. Prima dell'inizio di questo tour mi hanno chiesto tante volte dove mi entusiasma più esibirmi ed ho risposto sempre che Israele mi attira molto. Per me è un misto tra mistero, cultura e storia. Spero che non sarà come un film dove tutti di dicono 'vai a vedere, è bellissimo' e poi lo vedi e dici a te stesso 'non era così tanto bello', anzi non penso affatto che Israele sarà un film che non soddisfi le aspettative. Sono molto emozionato, ci sono delle energie speciali nell'aria ma sono anche molto nervoso e teso per il concerto stesso"

"Pensate che io sia forte, vi sbagliate, vi sbagliate" canta nella canzone 'Strong', che è la sua canzone più personale in cui confessa la noia dalla sua vita da personaggio famoso.
Sorride e dice "la canzone è stata scritta dopo che io e Guy siamo stati in Germania e avevo capito che c'erano degli ospiti nell'albergo che avevano prenotato delle camere solo per potermi vedere e ogni volta che scendevo nella lobby o nel bar la gente mi fissava e ciò non era di mio gradimento. Bisogna anche prendere in considerazione tutti gli anni con i Take That. Ti senti come in uno zoo ma alla fine sei un essere umano ed è molto strano."
Raz: "Strano in che senso?"
Robbie: "La gente veniva a dirmi cose come 'sono arrivato da questa città, ho fatto centinaia di kilometri per arrivare al tuo albergo solo per vederti' e le ragazze dicevano 'vieni da noi e faremo tatatata...' e io rispondevo 'lasciatemi stare' ma queste stesse ragazze mi spiegavano che mi amano e io rispondevo che il loro amore per me è strano. Non venite a casa mia, nel mio spazio privato. Amatemi da lontano, dalle vostre case, alla fine siete estranei per me. Non mi piace dire queste parole ma è così"
Raz: "E quindi questo disturba la tua voglia di accontentare tutti"
Robbie: "Si, voglio accontentare il mio pubblico il più possibile però non voglio sempre incontrare tutti, nessuno vuole, ed è ovvio che non sempre ho qualcosa da dire personalmente ad ognuno, e poi salgo nella stanza dell'albergo molto arrabbiato perchè so che ho lasciato le persone giù molto frustrate e se ci penso mi arrabbio ancora di più. Mi ricordo che quella volta in Germania tornai nella stanza pensando 'forse vi sembro un idiota e snob in questo momento, ma non è veramente cosi, è solo perchè mi trovo in una situazione molto strana che mi influenza e non so come comportarmi.. se pensate che sono forte, sbagliate, non lo sono'. 'Strong' racconta la mia storia in modo molto efficace, ci si puo capire tanto su di me."

I Take That avevano molto successo negli anni 90 ma Williams non era preparato. Ha affrontato questa confusione bevendo grandi quantità di alcool e droghe, soprattutto cocaina ed estasi. Nel 1995, una sera prima di un concerto dei ragazzi al EMA si è quasi ucciso da un overdose.
"Penso di essere arrivato vicino alla morte" dice Williams "e non è l'unica volta che mi è successo. Ho toccato la morte più volte. Quando avevo 20 anni pensavo che era terribile ma non pensavo veramente di morire. Quando ho superato i 28 anni ho pensato di si, forse morirò, ma non mi interessa veramente, ed era anche un pensiero che mi ha portato sollievo. È probabilmente ciò che succede quando la testa funziona sotto effetto di tante sostanze che non bisogna prendere. Devo però precisare che nella maggior parte dei miei 20 anni ero sobrio.''
Williams per questo deve ringraziare Elton John che l'ha convinto di entrare in un centro di rehab
" Lui ha capito veramente cosa stavo passando a quell'epoca, più di tutti". 
Parlando della canzone 'Angels' ammette : "diciamo la verità, penso che senza questa canzone non avrei avuto una carriera oggi". 
Angels, l'inno di Williams, è la canzone con cui chiude i suoi concerti, l'ha fatto diventare l'artista britannico più conosciuto del suo decennio e uno dei cantanti più famosi e apprezzati nella storia della musica pop. "Se non andavo in rehab sono sicuro che sarei morto, ero vicino a questo, molto vicino. Un giorno ho sentito che il mio braccio sinistro era paralizzato completamente e ho pensato 'ecco, sto andando'". 
Il suo corpo ha resistito ma l'anima no, Williams è caduto in una profonda depressione e nonostante continuava a lavorare su materiale musicale ha smesso di esibirsi. "Non so se l'avevo detto all'epoca ma posso dire ora che ho pensato che non sarei mai tornato ad esibirmi. Avevo lasciato la musica ma non l'avevo dichiarato e non l'avevo raccontato a nessuno. Non mi divertivo più con quello che facevo, volevo solo fumare l'erba, guardare programmi di reality in tv, mangiare e dimenticare tutto".

Raz: "Sei ancora interessato negli ufo?"
Robbie: "Si, assolutamente. Mi interessa molto sapere come sono arrivate qui alcune tecnologie specifiche. Può essere che gli alieni esistono e può essere anche che non esistono e che sono tutte balle, ma comunque mi interessa molto."

Si parla dell'esibizione dell'ottobre 2009 a 'X Factor UK' ( Bodies ) Avrebbe dovuto essere un ritorno in scena, dopo un'altra disintossicazione in rehab e un nuovo album in preparazione ma Robbie non è riuscito a cantare e muoversi come avrebbe voluto.
Robbie: "Le persone pensavano che ero fatto ma non lo ero. Sono sempre teso ma in passato riuscivo a sembrare sicuro di me stesso nonostante tutto. Non penso che posso nasconderlo più. Sono salito sul palco ed ho iniziato a barcollare, era troppo per me, non sapevo cosa fare con le mie mani. Non mi sentivo il professionista che ero. Mi sentivo come un alieno".
Dopo questa esperienza, all'uscita dell'album 'Reality Killed The Video Star' ha rifiutato di esibirsi.

Robbie parla del Progress Tour: "era un'ottima decisione riunirmi ai ragazzi" ammette, "i ragazzi mi hanno fatto ritrovare di nuovo il palcoscenico. Potevo tornare ad esibirmi negli stadi e non sentirmi solo. Sapevo che dovevo solo iniziare a lavorare, farmi vedere di più e tornare ad essere creativo. Dovevo dimostrare a me stesso di non aver perso l'autostima ".

Parla di Ayda: "All'inizio era difficile per me abituarmi all'idea della fedeltà ma stiamo ancora insieme. Ho ancora le mie abilità di flirtare perchè fa parte fondamentale della mia personalità ma non di più. E' facile rimanere fedele quando non sei ubriaco ed io non bevo più. Sono felice e contento, amo mia moglie!"

Parla di 'Take The Crown': Tremavo dalla paura quando è uscito l'album e non sapevo come dovevo affrontarlo, oggi so che posso stare tranquillo, mettermi comodo e dire a me stesso che ce l'ho fatta, ma all'epoca non ero proprio sicuro in me stesso"

Seconda intervista sul sito di news israeliano YNET, fatta sempre lo stesso giorno ma da un intervistatore diverso- Ami Fridman:

Qui si parla del concerto in Barcellona e della Candy Girl italiana:
In questo concerto la sua pazzia gli permette di portare la fan Monica sul palco per cantare insieme la canzone 'Candy' che ha scritto insieme a Gary Barlow nel 2012, entrare insieme a lei dietro uno schermo che trasmette un video di una coppia sdraiata nel letto, e di flirtare con lei davanti a tutti mentre dichiara "vedi che regalo di divorzio hai avuto! Hai vinto di entrare nel letto con Rrrrrobbie Williams!"[nel link dell'articolo è possibile trovare il video di Monica sul palco con robbie e sotto una frase che dice "Monica ha appena divorziato e ora sta andando al letto con Rrrrrobbie Williams!"]

Parlano della setlist:
Ami: "Ci sono delle canzoni fenomenali come 'H.E.S', 'Gospel' e 'Me and My Monkey' ad esempio"
Robbie: "Me and my monkey piace ai fans ma è lunga 7 minuti. Se la canti in uno stadio pieno di persone allora è la canzone preferita di circa 3000 di loro mentre gli altri dicono 'dura già 7 minuti questa cosa, che diavolo sta succedendo qui?'.. E' una canzone strana ma sono molto contento che ti piaccia"
Ami: "Non vuoi far conoscere al tuo pubblico altro materiale e altri tuoi aspetti ? Oltre alle hits?"
Robbie: "Certo che voglio, ma penso di essere un'artista un pò diverso da altri che riempono stadi e arene. C'è un gruppo di persone nelle prime file che conoscono queste canzoni che hai menzionato. Ma penso anche che tre terzi delle persone nello stadio o arena forse hanno ascoltato solo un mio album ma sanno che sono divertente e faccio ridere e sono venuti a vedermi esibire e divertirsi. Sono nevrotico in modo incredibile, è una grande responsabilità essere la fonte di questa energia. Ho fatto 'H.E.S' nelle prove a Barcellona e mentre cantavo guardavo questa grande arena e poi ho detto 'no, non la canteremo questa'. Mi aspetto molto dal pubblico. Se inizio a cantare una canzone da un album appena uscito, e in questo caso solo sul web, e vedo qualcuno nella 14ma fila che sbadiglia, mi si spezzerà il cuore. Sono sensibile."
Ami: "In Israele apprezzeranno se canterai 'She's the one', 'Strong' e 'Old before I die'

[a questo punto devo precisare che sono canzoni che sono state nominate da noi fans nel gruppo israeliano di Robbie su facebook dopo aver visto la setlist dei primi concerti e sicuramente questi intervistatori hanno letto i nostri pensieri sulla pagina]

Robbie: "Se è così allora me lo scrivo. Riguardo l'ultima canzone, mi piace tanto ma non la canto mai. Era un hit no?"

Parlano del film documentario 'Nobody Someday'
Robbie: "Il film è uscito all'inizio del mio periodo da sobrio, proprio alcuni secondi dopo l'ultimo tiro (di cocaina), quando facevo il tour degli stadi completamente pulito. Quando decidi di smettere di fare uso ti cambia la vita. Penso che alcuni, se non tutti, bevono e fanno uso di droghe per scappare dalla realtà. Credo di aver sofferto di depressione ancora prima di iniziare a bere e fare uso di droghe, così che senza l'alcool e le droghe rimanevo solo con la depressione. Questo film raccontava il picco della mia depressione, senza bere e senza usare le droghe. Non sono più stato così tanto depresso nella vita , ma sono ancora molto sensibile."

Parlano di suo padre 
Ami: "In questo tour tuo padre sale sul palco e cantate insieme 'Better Man'. Meno rock'n'roll rispetto a prima.
Robbie: "Mio padre è venuto con me in tour anche nel 2003. Abbiamo giocato spesso a cruciverba, abbiamo passeggiato spesso ed era molto divertente. Non diventa più giovane e nemmeno io. Voglio soltanto stare con lui il più possibile. Lui si diverte molto esibirsi con me e anch'io mi diverto. Penso che il pubblico sia contento di questo perchè è un altro pezzo carino dello 'show business'"
Ami: "Non riesco ad immagine Justin Bieber che porta suo padre sul palco. Penso che tu hai una qualità diversa di performance che manca nelle recenti pop star.
Robbie: "Penso che dipenda da come sei cresciuto e da cosa ti ha influenzato. Io sono cresciuto in un mondo di Cabaret guardando mio padre che si esibiva accanto ad altri artisti ma dietro il palco alcuni di loro erano degli artisti frustrati e arrabbiati oppure persone simpatiche oppure soltanto diversi in modo drastico da quello che erano sul palco. E' tutto un gioco, sono molto fortunato che le mie esibizioni interessano a migliaia di persone in tutto il mondo, è fottutamente stupendo. Penso che se le fonti che ti hanno influenzato non hanno senso di umorismo, non avrai nemmeno tu il senso di umorismo."
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