Scrive Chris Heath su Reveal :
Era il 30 settembre 1993. I take That erano negli uffici del Daily Star per rispondere alle telefonate dei lettori e io ero lì a vedere.
Fuori dall'edificio c'erano almeno 100 ragazze. Alcune dalle 3 di notte. Ai TT fu offerto dello champagne mentre posavano per le foto e chiacchieravano.
I TT parlavano al telefono contemporaneamente con una fans diversa. Si comportano come se fosse una cosa normale da fare durante la giornata. La responsabile del servizio del Daily Star ha detto che ci sono voluti nove mesi per organizzare il tutto.
Robbie : '' chi parla ? Seedy ? Come nel film Seedy ? Oh Sadie ... ''
Gary : '' E' un bel nome Tiffany ''
Robbie : '' Faresti meglio ad infilarti le tue belle mutandine da tirarmi addosso ''
Howard : '' Hai comperato il nostro singolo ? ''
Robbie : '' Ti ho guardata a Portsmouth. Hai i capelli biondi ? Castano scuro ? Si mi ricordo. Eri con qualcuno con i capelli biondi ...ecco ''
Jason : '' Mark è al telefono. Io non ti piaccio ? ''
Robbie : '' Hallo ! McDonald. Posso fare un ordine per favore ? ''
Howard : '' Il nostro album è bello ma scommetto che pensavi che lo avrei detto ''
Robbie : '' Non credo che potrò farlo ma nel caso porta uno di quei sacchi a pelo matrimoniali e staremo insieme. Non hai alcolici vero ? ''
Mark : '' Resteremo insieme fino a che vorrai ''
Robbie : '' Stavo parlando del serpente nei miei pantaloni ''
Howard : '' E' difficile avere una fidanzata ''
Robbie : '' Stai parlando con Robbie. Sono simpatico. Cosa vuol dire 'troppo giovane' ? Troppo giovane per cosa ? ''
Mark : '' Se mi prepari una bella tazza di te arrivo ''
Robbie : '' Sei alcolizzata. Su dai dimmelo che ti darò alcuni consigli. Parliamone ''
Gary : '' La mia canzone preferita che ho scritto per il nuovo album è 'Love Ain’t Here Anymore ' ''
Robbie : '' Corinne ? Pensavo che fosse quella cosa che si mette nel curry oppure del prezzemolo ? No non era così divertente, Calmati ''
Jason : '' Non c'è pressione. Devi solo riflettere un minuto ''
Tra una telefonata e l'altra Robbie Williams, che poi ho seguito per gran parte della sua vita, si gira verso di me e mi dice : '' Tutto bene ? Non siamo cattivi e perversi '' . Ma sembrava che lo stesse dicendo a se stesso più che a me e che si stesse domandando se davvero ci credeva.
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