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Dal Mail On Line di oggi.
Durante il suo soggiorno ad Haiti, Robbie ha girato un documentario che sarà trasmesso da ITV durante la serata del Soccer Aid.
Robbie come abbiamo visto nel filmato di qualche giorno fa ha visitato la tendopoli situata in un ex campo da calcio dove ora vivono ammassate migliaia di persone :
Qui ho tradotto ciò che ha riferito al Mail On Line :
“ Il campo era così angusto, sporco, disordinato e con una puzza incredibile. C’erano solo i servizi igenici di prima necessità. Migliaia di famiglie vivono lì una sopra l’altra. Si parla di 5.000 persone stivate lì dentro. Solo pochi mesi prima ciascuno di loro aveva la propria casa e uno spazio dove fare giocare i propri figli ma le loro vite sono state completamente distrutte in 37 secondi.
Mi è stato detto che subito dopo il terremoto la gente ha cominciato a correre negli spazi aperti. Luoghi dove avrebbe trovato salvezza e un posto dove poter dormire.
Campi da calcio, scuole, cortili, marcialpiedi…questi sono diventate le loro case ora. E lo saranno per tanto tempo.
La cosa bella del Soccer Aid è che i soldi raccolti vanno proprio al Paese mostrato nel filmato durante la trasmissione. Per questo mentre filmavamo abbiamo cercato di documentare il meglio possibile per sensibilizzare i telespettatori a donare fondi, al fine di aiutrare proprio quei bimbi che abbiamo incontrato.
Dopo pochi minuti passati al Campo di Pinchinat sapevo che il minimo che potetvamo fare per loro era rendere il Soccer Aid ancora più grande di quanto lo era stato in passato.
E’ sbagliato che i bambini e le loro famiglie siano costretti a vivere in questo modo e noi dobbiamo fare il possibile per aiutarli.
Milgliaia di persone vivono senza le cose basilari che noi diamo per scontate e sono a rischio crescente di violenza e abuso.
Ho incontrato la piccola Denise nel punto dove distribuivano il cibo. Ha otto anni e vive con la mamma e i due fratelli. Erano seduti su una scatola di cartone tranquilli e timidi ma mi hanno raccontato che la loro casa è crollata a causa del terremoto e anche il negozio in cui lavorava la mamma che è rimasta senza lavoro.
Denise mi ha detto che stava facendo i compiti al secondo piano quando è cominciato il terremoto. Si sono salvati correndo fuori ma hanno perso tutto.
Ora vivono in una teda sommersi da altre persone nelle loro condiizoni. L’unica volta che ha sorriso è quando le ho chiesto se andava a scuola. Infatti frequenta una scuola temporanea allestita dall’Unicef dove ogni bimbo è fornito di pennarelli, righelli, lavagna portatile, gessi e anche corde per saltare.
Ero affascinato dal modo in cui erano vestiti bene e curati. Le famiglie hanno perso tutto, vivono in tendopoli ma i loro figli sono comunque pronti a tornare a scuola determinati ad imparare nelle loro belle uniformi.
Alla scuola di Denise i volti dei bimbi parlavano da soli. Erano felici di avere finalmente un luogo dove giocare al sicuro e tornare a studiare.
Siamo arrivati durante la pausa mattutina e mi hanno subito trascinato nel gioco del salto della corda. Ho resitito fino a che non mi hanno ceduto le ginocchia e con la grazia che può avere un cantante che salta la corda !
Quella scuola è stata l’ esperienza più positiva che ho vissuto durante il mio viaggio ad Haiti. Se il Soccer Aid potrà contribuire a far tornare a scuola atri bambini e farli sorridere come Denise, sarà un risultato fantastico.
Al campo ho incontrato anche Lucette. Aveva in braccio una piccola bambina. Sua nipote, Mary Michelle che è nata il giorno del terremoto durante la mattinata. Ma nel pomeriggio i suoi genitori ( la figlia e il genero di Lucette ) erano già morti sotto le macerie.
Lucette mi ha raccontato che ha fatto appena in tempo a salvare la neonata tirandola dalle caviglie fuori dal lettino ma putroppo sua figlia e il marito non ce l’hanno fatta a scappare prima che la casa crollasse.
Ha vagato i primi giorni nella ricerca disperata di cibo adatto ad una neonata per tenerla in vita e poi si è fermata al reparto bimbi del Campo Pinchinat dove è possibile trovare latte artificiale. Mi ha detto orgogliosa che senza questo sostegno sua nipote non avrebbe potuto rimanere in vita. Ora sta bene e cresce in buona salute.
Quando abbiamo finito di parlare siamo andati nella sua attuale casa, proprio lì dietro l’angolo. E’ stato lo spettacolo più strano e triste che io abbia mai visto.
Lei e la piccola vivevano nel cantiere di un fabbro in mezzo a pezzi di ferro puzzolenti, dove è stato concesso loro di stare solo per un breve periodo…una bimba piccola distesa in un luogo dove solitamente vengono effettuate le saldature…..una cosa così incredibilmente sbagliata !
Mary Michelle è stata tenuta in vita grazie al sostegno di qualcuno a distanza che magari non si renderà mai conto di aver salvato un'esistenza .
Ma la sensazione opprimente che ho avuto quando ho lasciato Haiti è che questo è solo l’inizio.