Lockdown Diaries #day21. Like father...like son. pic.twitter.com/WdhUFGdkw9
— Pete Conway (@poppapete299) November 25, 2020
RW sul suo concerto al Phoenix Park in cui erano presenti 120.000 fan:
“Non me lo ricordo”
Il cantante parla della sua voglia di cioccolato, di come il Covid gli abbia permesso di stare più tempo con la sua famiglia, del suo ritiro segreto nel 2006, della sua salute mentale e di come non si ricorda assolutamente di aver cantato davanti a 120.000 persone al Phoenix Park.
RW si mette seduto nella sua casa di Londra e fa una domanda prima che inizi la nostra intervista su Zoom: “Quante calorie si consumano stando in piedi un’ora?” Io azzardo un’ipotesi decisamente non accurata. “Sono 50”, dice. “Prova a pensarci.” Eccitato da questa recente scoperta, aggiunge anche che standosene a letto per tutto il giorno si possono bruciare fino a 1000 calorie.
Forse non c’è da stupirsi che Williams trovi così affascinante parlare di calorie, dal momento che è un ambasciatore di Weight Watchers (o WW, come si è ribattezzata la compagnia di recente) dal 2018. Sembra che abbia preso il suo ruolo molto seriamente (dopotutto, il programma lo ha apparentemente aiutato a mantenersi in forma dopo anni di diete e non diete). “Alcune persone hanno un metabolismo veloce”, scherza, “Io non sono una di quelle persone.” Ma di questo ne riparleremo dopo…
Williams ha appena lanciato un nuovo singolo di Natale. Can’t Stop Christmas è la sua risposta alla pandemia. E’ una canzone allegra, anche se per alcuni potrebbe avere un testo troppo smielato.
Dopo l’uscita di The Christmas Present (un disco di canzoni natalizie lanciato l’anno scorso) chiaramente era nel mood di rifare un’esperienza simile, anche se dice che è stata sua moglie ad aiutarlo a parlare di un anno così particolare.
“E’ stata mia moglie a farmi scrivere questa canzone”, dice con un sorrisetto. “Ho già scritto 50 canzoni per The Christmas Present e non volevo farne più, ma lei ha detto ‘Stai perdendo un’occasione. Senti, devi documentare cosa sta succedendo nel mondo in questo periodo…e fallo con un po’ di ironia.’ E io ho risposto ‘Non voglio farlo perché lo faranno già tutti gli altri musicisti al mondo e quindi non mi ci metto nemmeno, grazie e arrivederci.’ E poi mi ha costretto e mi ha dato il titolo e alcune delle parole. Quindi in realtà è come se fosse un progetto di Ayda portato in vita da me.”
Williams ha sposato l’attrice e modella americana Ayda nel 2010 e ora hanno 4 bambini […] Gli suggerisco che Ayda l’ha aiutato a mettere la testa a posto. Prima era un cattivo ragazzo e un combina guai, mentre ora, a 46 anni, è un tipo equilibrato da un po’ di anni.
“C’è un detto che dice che quando dentro stai bene, nulla di esterno può farti del male,” dice. “Quando siamo in equilibro, che per me ora è il 99% del tempo, niente può toccarci…non il Covid, non la malattia, non brutte parole, né la cattiveria degli sconosciuti. Sai, lei è fondamentale per la mia salute mentale.”
Per Williams, il 2020 è stato più incentrato su questioni familiari che sulla pandemia. “A mio padre è stato diagnosticato il Parkinson e a mia suocera il cancro, quindi stiamo avendo a che fare con questa merda,” dice. “D’altro canto, durante il Covid sono riuscito ad avere una vita regolare che di solito non trascorro perché sono in un altro fuso-orario o lavoro fino a tardi…quindi quest’anno sto mangiando bene. “Sto coi miei figli quando di solito non potrei trascorrere un intero anno con loro. Di solito, per 4 mesi all’anno non li vedo. In più sto facendo 20.000 passi al giorno…quindi faccio 10 miglia al giorno. Comunque parlo da una posizione privilegiata” aggiunge subito. “La mia esperienza durante il Covid è molto diversa da quella di moltissime persone. Parlo solo per me e di come mi sono sentito negli ultimi 8 mesi. Sai…c’è qualcosa che provano a dirti durante l’adolescenza e quando hai 20 anni, ma che non ascolti mai: se bevi abbastanza, se dormi bene e se non bevi alcool o comunque ne consumi poco, e se fai esercizio, allora tutto si sistemerà da solo”
In questo momento, Williams sembra in forma. I suoi capelli sale-e-pepe tagliati corti e la sua felpa aderente grigia suggeriscono che ora sta allenando la parte superiore del suo corpo.
“Ho rinunciato al cioccolato all’inizio dell’anno”, dice. “Al suo posto mi ha aiutato molto prendere delle buone arance e mangiarne gli spicchi. Non sono come il cioccolato…non lo saranno mai…ma gli agrumi e il fruttosio naturale che contengono mi hanno aiutato ad evitare quello che volevo davvero, ovvero strafarmi di valangate di cioccolato stile Willy Wonka.” Ma la sua voglia torna in continuazione. “Nelle ultime due settimane ho un po’ ceduto al cioccolato,” confida, “Ma mi sono rimesso in carreggiata e non ne ho mangiato negli ultimi due giorni. E per quanto possa sembrare ridicolo, queste sono le cose che mi toccano e per me il cibo è un discorso davvero emozionale.” Quando si parla di cibo, RW ha perso la retta via molte volte in passato ed è sempre stato onesto sulla questione. “E’ ridicolo, cazzo. Mi fa impazzire ed è deprimente. Ti rende vulnerabile, specialmente per qualcuno con il mio lavoro che sale su un palco, si gira e si vede proiettato in scala enorme su un maxi schermo in cui si vede più grasso di come vorrebbe vedersi.”
I giorni in cui si dibatteva per diventare la più grande pop star del pianeta sembrano essere finiti. Non cammina più nella stratosfera occupata dagli amici inglesi Ed Sheeran e Dua Lipa. E comunque è degno di nota che l’album di Natale dell’anno scorso è stato il suo tredicesimo disco ad entrare in vetta alla classica inglese, rendendolo il solista più di successo di tutte le classifiche britanniche, insieme ad Elvis Presley.
Ha vissuto nel mirino mediatico per quasi 30 anni. Si è unito ai TT a 16 anni e si è presto goduto il proprio successo. Era già milionario da adolescente anche se, ai tempi, si pensava che chi avrebbe avuto più successo sarebbe stato il frontman Gary Barlow.
Il mondo del pop degli anni 90 era davvero spietato. Williams ben presto avrebbe capito quanto può essere difficile l’industria del pop.
Le cose ora gli sembrano cambiate, specialmente dopo il movimento #MeToo?
“Non so se l’industria è migliore ora,” dice. “Se devo essere onesto, con quella che tu chiami “industria” sono stato coinvolto dal 1991 al 2006. Poi me ne sono andato, perché il suo rumore era assordante. Mi sono ritirato dalle scene nel 2006. Ho fatto una radicale dichiarazione per me stesso e per nessun altro!”
Dice che la parte maledetta di RW è andata fuori controllo più o meno nel 2003. Quello è stato l’anno in cui ha cantato davanti a 120.000 persone al Phoenix Park di Dublino, che rimane ancora uno dei più grandi concerti mai fatti in questo paese. “Non me lo ricordo,” dice, con un pizzico di rassegnazione nella voce: “Tutto era già grande e poi è diventato troppo grande e mi ha schiacciato e ho rimosso un sacco di quell’anno. C’era un’incapacità di affrontare tutto quello che avevo. Ma mi ricordo l’ultima volta in cui ho cantato a Dublino e ho sentito il calore, l’accoglienza di quella che considero la mia gente. Ecco come mi sento quando sono lì.” Dice che gli è mancato cantare quest’anno, anche se ha fatto un concerto di beneficenza online con i suoi vecchi amici TT a Maggio. “Quello che dirò romperà la quarta parete…” dice, “ma la verità è che abbiamo registrato tutte le nostre parti separatamente”
Quando si parla di rimanere in contatto con il mondo esterno, ammette con leggerezza di esserne completamente estraniato e dice che gli piace così: “Non ascolto la radio e non saprei nemmeno dirti qual è la top 10. Non so come lavorano ora le case di produzione. So che gli artisti sono più gentili tra loro rispetto a com’erano negli anni 90…noi eravamo terribili tra di noi.”
Appena uscito dai TT, Williams ha avuto una relazione di amore e odio con Liam Gallagher; durante i Brit Awards del 2000 ha sfidato il cantante degli Oasis ad entrare in un ring da boxe con lui. Non è mai successo davvero. “Non ho più 16 anni e ho vissuto quello che ho vissuto,” dice riferendosi ai giorni dove era costretto ad esibirsi quando non voleva. “Penso che le persone sappiano che ora non possono più fare certe cose. Quello che ne consegue è però, sfortunatamente, un’esagerazione dell’opposto. Ora si è andati così drasticamente verso la direzione del politicamente corretto che le persone, i luoghi e le cose ne saranno travolte. Io me ne sto qui e aspetto che accada.”
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