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CREDITS HALLO MAGAZINE
Traduzione articolo
( grazie a Simona )
Robbie Williams racconta come il gioco (del football) aiuti a restare a contatto con la povertà
Sono passati ormai sei anni da quando J.Wilkes e io abbiamo avuto l’idea del Soccer aid insieme a Unicef.
Siamo entrambi appassionati di calcio e così ci è sembrato che sarebbe stata una idea grandiosa coinvolgere le superstar mondiali in una partita di beneficenza.
Sono ambasciatore Unicef – la principale organizzazione mondiale per i bambini, da oltre 10 anni.
Tutto è iniziato con una chiacchierata a casa mia.
Oggi, sei anni e tre partite più tardi, abbiamo raccolto più di 7 milioni di sterline per la sua missione umanitaria.
E’ difficile spiegare la sensazione che si prova a camminare sul prato dello stadio dell' Old Traffort a Manchester – il teatro dei sogni- e sentire il boato della folla, e poi mettersi in fila accanto a leggende come Maradona, che ti ricordi di aver visto sin da bambino.
Mi sto allenando ogni giorno per il match del 27maggio all’Old Trafford e ci metterò tutto me stesso/farò del mio meglio. Il grande incentivo per la squadra dell’England è riprendersi il trofeo che è andato alla squadra del Resto del mondo nell’epica partita del 2010, che finì con un 7-6 sui rigori.
Non solo perdemmo ma io sbagliai il mio calcio di rigore .
Non vedo l’ora di segnare un goal questa volta!
Quest’anno parteciperanno un mix di grandissime star di Hollywood e alcune celebrità in UK.
Sarà grandioso giocare con Teddy Sheringham.
Ma la cosa migliore del SA è che riesce a raccogliere davvero molti soldi per UNICEF ed è una iniziativa che davvero aiuta a salvare le vite di molti bambini.
L’ora dei Bambini
Insieme all' Unicef ho avuto il privilegio di viaggiare per il mondo e mostrare a tutti quelli a casa perché il loro contributo è importante.
Ho visto i bassifondi, la povertà e le malattie.
I bambini che vivono in queste condizioni hanno diritto a una vita sana e sicura e a vivere la loro fanciullezza in maniera adeguata.
Quando vedi queste cose, diventa subito una tua missione personale fare qualcosa per loro. I bambini non dovrebbero soffrire e grazie all' Unicef e al SA riusciamo ad aiutarli a sopravvivere.
Il mio primo spot per il Sa è stato girato in Sud Africa ed è stato incredibilmente duro.
Ho incontrato bambini che avevano perso i genitori per l’AIDS, ma grazie all' Unicef riuscivano ad avere ciò di cui avevano bisogno e ad andare ancora a scuola.
Questo (spot) ha fatto capire ancora più chiaramente quanto duramente abbiamo lavorato per fare del SA una realtà così che la beneficienza potesse continuare a sostenere questi bambini.
Sono andato a Haiti nel 2010 subito dopo il devastante terremoto che ha ucciso circa 250mila persone e ha lasciato oltre un milione di persone senza casa.
Le scene che abbiamo visto lì ti spezzavano il cuore: macchine sottosopra, edifici polverizzati, e un tremendo silenzio laddove un tempo c’era un rumoroso mercato.
Ma c’erano anche delle belle cose tra le macerie haitiane, grazie all' Unicef.
Io ho contribuito regalando della “scatole scuola”: un kit con dentro tutti gli strumenti per aiutare i bambini a studiare.
Ho anche incontrato una bambina di nome Mary Michelle che era viva soltanto grazie all’aiuto che Unicef aveva dato a sua nonna dopo che i suoi genitori erano entrambi morti nel terremoto.
Quest’anno durante il SA vedrete il filmato che ho girato a Messico City.
Sono rimasto nuovamente scioccato per le condizioni in cui vivono alcuni bambini nel mondo.
Saranno mostrati anche altri filmati, tra cui uno con Keira Knightely, che ha testimoniato la carenza di cibo che colpisce più di un milione di bambini in Africa occidentale.
E visto che a breve diventerà padre anche io, mi sento come se il mio viaggio in Messico avesse colpito la mia quotidianità più che mai. Vedere la sofferenza di quei bambini è stato ancora più sconvolgente sapendo che mia moglie Ayda ha un piccolo in grembo.
Le esperienze che ho avuto con l'Unicef sono molto più importanti che qualsiasi goal segnato al SA.Non potrò mai ringraziare abbastanza gli spettatori che nel corso degli anni hanno raccolto milioni. Ciò mi rende infinitamente orgoglioso.
Per questo motivo sento una enorme responsabilità verso tutti i bambini che ho incontrato, per raccogliere più soldi possibile.
Con il governo inglese, mettendo insieme tutte le donazioni raccolte quest’anno, possiamo salvare ancora più vite.
Ovviamente poi, gran parte del SA ruota intorno al football. E’ lo sport n.1 al mondo e io non mi faccio certo pregare per dare due calci al pallone, sia con le star e le leggende sul campo da calcio dell’Old Trafford, sia con i fantastici ragazzi che ho incontrato in Messico.
Il calcio può creare un legame tra le persone, come mostra il SA.
Possiamo raccogliere cifre enormi per i bambini bisognosi mentre partecipiamo ad una grande partita che diverte tutti.
Il Sa tornerà per la quarta volta il 27 maggio su ITV1 dalle 6pm.
Abbiamo visto le vittorie dell’Inghilterra, del Resto del mondo e eccitanti rush finali ai rigori.
Quest’anno ci potremo aspettare ancora più divertimento perché sarò io a capitanare i ragazzi e proverò a riprendermi il titolo con la squadra dell’Inghilterra.
Con me ci saranno star/ giocatori esperti come David Seaman e meno esperti come il presentatore comico TV Paddy McGuinness.
Sarà un altro entusiasmante SA
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