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domenica 3 ottobre 2010

INTERVISTA AL SUNDAY TIMES DI OGGI


Traduzione intervista pubblicata oggi sul Sunday Times
Ho tralasciato solo i dettagli sul passato e sul presente ormai più che noti.
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(L’intervista è stata rilasciata nell’appartamento della mamma di Robbie a Londra)
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Ci sediamo a bere tè e fumare nel salotto. Si intravedono due enormi tapis roulant. E' così che i coniugi Williams si tengono in forma qui come a L.A.

Ho davanti a me una persona in grado di intrattenere il pubblico con la sua spavalderia ma anche di dare grandi emozioni. La sensazione è quella che voglia a tutti costi apparire un ragazzo normale perché questo è il lato che ama più di se stesso ma è anche cosciente che è una battaglia persa.

Ha 36 anni e 20 di carriera alle spalle. Mi dice : 
In fatto di esperienza mi sento di avere almeno 45 anni “
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E’ in ottima forma. Non posso fare a meno di notare che ha solo una salvietta addosso, fresco di doccia e appena rasato. Un gran bel fisico muscoloso, per nulla sovrappeso. Non fa più uso di droghe da tanto tempo, ha fatto pace con i suoi vecchi compagni ma nonostante questo è ancora una persona in difficoltà e non si fa fatica a capirne la ragione.

“ Quando avevo 16 anni l’unica cosa che mi interessava era avere un Porshe Carrera, poter comperare scarpe nuove ai miei amici e andare a Top Of The Pops. Le porte della scuola chiuse e quelle dei pubs aperte. Poi fai un audizione per entrare in una band e la passi. Ti trovi a girare il tuo primo video con il fondoschiena pieno di gelatina. Solo sedici anni. Introdotto nei clubs gay e caricato su un aereo per il Giappone a magiare Sushi. Bè quando poi torni a Stoke On Trent ed entri in un pub ti vedono tutti come un alieno. Solo 15 mesi dopo ci sono 500 ragazze urlanti fuori dalla mia casa a Tunstall e la polizia è costretta a chiudere la strada.
E' arrivato anche un bus di tedesche che hanno preso d'assalto il mio giardino.
Per mia madre è stato un inferno. Dormivamo con il terrore che qualcuno entrasse in casa. Io avevo una pistola e un martello sotto il cuscino. Mia mamma ha chiuso le tende nel 91 e non le ha più riaperte sino al 95.
Non avevo un buon rapporto con il mio manager Nigel. Ad un certo punto diceva che ero troppo grasso e non potevo più ballare. Mi trovavo in una situazione in cui non venivo più accettato come prima. Non andavo più bene e avrei potuto creare problemi agli altri quattro. Vivevo nel terrore di Nigel. Sono ancora incazzato quando ne parlo perché quelli erano gli anni della mia formazione. Ma ora vorrei fare pace con lui perché mi fa male avere rancore verso persone che fanno parte del mio passato. Vorrei che ci chiedessimo scusa a vicenda e finissimo per abbracciarci.“
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Ho avuto l’impressione che i suoi impulsi naturali e la terapia che si è imposto siano in continuo disaccordo.

“ Ho fatto un sacco di terapia a L.A. Avevo letto della terapia cognitiva e pensavo che sarebbe stata perfetta per me. Praticamene insegni al tuo cervello a parlare gentilmente a se stesso. Avevo 12 pensieri negativi sulla mia persona. Quello che non potevo fare, quello che non ero capace di fare, com’ero brutto, come stavo male, quanto ero grasso, quanto schifo facevano le mie canzoni ecc….Lo so che ho venduto migliaia di dischi ma non significa nulla, anche Agadoo arrivò al primo posto in classifica! E poi non sono capace di integrarmi in piccoli gruppi di persone. Ma ora va meglio. Ho una moglie. Sono un eremita felice adesso. La mia casa è sempre piena di gente. Abbiamo ospiti che stanno da noi anche per dei mesi. Succede sempre qualcosa di nuovo. Facciamo giochi di società o semplicemente feste durante la sera e partite di calcio durante il giorno. Una vita sociale davvero piena e piacevole.
La stampa è sempre stata molto oppressiva con me. Ad un certo punto decisi di rinchiudermi nella mia casa a Notting Hill in un momento in cui la mia carriera era al culmine. Passavo le giornate a mangiare dolci, guardare DVD e non mi facevo vedere nei locali. La fama è una cosa strana. A non tutte le persone famose sono capitate le stesse cose che sono successe a me. Mi ricordo di averne parlato ad un incontro di Alcolisti Anonimi. Qualche mese più tardi un tipo mi riconobbe e mi disse: "..Io ero a quell’incontro. Sono contento che ti sei ripreso . Intendo..so che John Cleese vive vicino a te..”
Non gli ho detto nulla ma John Cleese non ha i paparazzi 24 ore su 24 fuori di casa. Questa è la differenza !.
E’ vero. Avrei potuto spostarmi da Londra in campagna ma cosa ci faceva un ragazzo di 24 anni solo nel Hampshire. Altro che diventare matto !
Avevo preso l’abitudine di passare un po’ di tempo all’inizio dell’anno a LA. Lì potevo vivere come un cittadino qualunque perché non mi conoscevano. E anche se sapevano chi eri, giocava sempre a tuo favore il fatto di essere una pop star europea. Il taglio di capelli, i vestiti e i soldi. Era divertente e così decisi di rimanere.
Le persone ora sono diverse con me,anche chi mi disprezzava un tempo. E’ molto più piacevole. Uscire significa firmare continuamente autografi ma è normale per la mia situazione. Non mi lamento.
Non sarei stato nessuno se non ci fossero stati i Take That. Ho odiato tanto tutto ciò ma ora posso tramutare questo sentimento in amore. E' fantastico trasformare qualcosa che ti ha fatto soffrire in qualcosa di positivo. Sono davvero eccitato per questo. La redenzione e il perdono ! E’ una bella storia alla fine “


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