Le mie scuse a Robbie
(articolo scritto probabilmente da un ragazzo dello Stafforshire)
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Nel 2006 scrissi una recensione negativa nei confronti del settimo album in studio di Robbie Williams, Rudebox. Probabilmente lo avevo ascoltato di corsa. Solo qualche assaggio di ogni traccia.
Ora posso dire che Robbie Williams mi piace. Oserei definirlo il " Johnthan Wilkes dei poveri" e dato che è un ragazzo della mia zona, ho deciso di dedicargli più tempo. Ho tutti i suoi dischi, un DVD e cinque biografie anche se penso che la migliore sia quella di Sean Smith, e sono sempre interessanto a vedere cosa combina di nuovo.
Ma Rudebox ? Certo non sono stato l'unico a criticarlo. Non è il suo solito genere e tra l'altro Intensive Care è tra i miei 10 albums preferiti. Ma i due non si possono confrontare. Per questo devo delle scuse a Robbie. Grazie alla possibilità di ascoltare i brani in modalità casuale sull'ipod ho scoperto le gioie di Rudebox.
Questa mattina dagli altoparlanti della mia auto è partita THE 90 mentre guidavo attraverso la strada campestre. Stavo quasi per saltarla ma poi mi è piaciuto ascoltarla. E' così triste. E' quasi come una poesia se scusate il linguaggio volgare. Sembra quasi come se venisse direttamente dal cuore.
Poi mentre tornavo a casa ho ascoltato l'intero album e non è per niente male anche se in parte un pò irregolare . Louise e The Actor sono delle belle canzoni. Ancora non sono convinto che l'accento di Stoke sia molto idoneo per il rap ma meglio così che quella pronuncia falso-americana!
Se qualcuno avesse abbandonato da qualche parte una copia di Rudebox, riascoltatela e sarete daccordo con me.
Purtroppo non posso cancellare quella recensione negativa che feci due anni fa ma ora vorrei dire pubblicamente : "Scusa Robbie, mi sono sbagliato, nessun rancore "
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