Uscirà il 6 Novembre il nuovo disco di Robbie Williams. Noi lo abbiamo ascoltato in anteprima: ecco la nostra recensione
di Cristiano Dino Busillo - Con più di cinquanta milioni di dischi venduti, Robbie Williams è senza ombra di dubbio uno degli artisti più influenti del panorama musicale internazionale. Chi se lo sarebbe aspettato quando, nel 1995, Robbie lasciò i Take That, in uno dei momenti di maggiore successo del gruppo? Molti lo definirono folle ma, più di una decade dopo, possiamo tranquillamente affermare che in realtà la sua fu una mossa intelligentissima. Dopo tre anni di silenzio musicale, nel quale le questioni della sua vita privata sono state sulla bocca di tutti (qualche passeggiata in rehab, una apparente insana passione per gli alieni), Mr. Williams è tornato e – lasciatemelo dire – al suo meglio. Uscirà qui in Italia il 6 Novembre il nuovo disco del cantante, intitolato Reality Killed The Video Star (in riferimento alla canzone Video Killed the Radio Star dei The Buggles), ma noi siamo stati abbastanza fortunati da ascoltarlo in anteprima. Rispetto al precedente disco, lo sperimentale Rudebox (caratterizzato per la maggior parte da influenze hip hop / elettroniche), Reality Killed The Video Star rappresenta un ritorno al sound che ha definito la carriera di Robbie, rendendo possibile accostare – musicalmente – questo disco più ad Escapology (2002, il suo migliore a mio avviso), e Intensive Care (2005). Riprendendo le parole di Williams stesso, il nuovo album "e’ un pò del vecchio me, un pò del nuovo, e un pò del Robbie che non avete mai incontrato..", miscelando perfettamente – quindi – più generi. Paradossalmente, Reality Killed The Video Star risulta molto più sperimentale di Rudebox (purtroppo insuccesso commerciale): Robbie gioca con la disco anni ’80 in Last Days Of Disco, con l’elettronica in Difficult For Weirdos (che ricorda vagamente i Pet Shop Boys) e nel singolo di lancio Bodies (già numero uno nella classifica UK, con oltre novanta mila copie vendute nella prima settimana); c’è una spruzzata rock-country in Do You Mind?, e una vena dance alla George Michael nel brano Starstruck. Se le ballads sono le vostre preferite, non disperate: non mancano di certo, a partire da You Know Me, che si candida ad essere un possibile singolo, fino all’impegnata Blasphemy, tutta costruita su un testo molto particolare e ritmico (Don’t turn to me / Bite your tongue, plethoric weapon / We could learn a useful lesson / What’s so great about the Great Depression? / It’s not a blast for me, Blasphemy), senza dimenticare la bellissima Deceptacon e Morning Sun, che apre il disco e che Robbie ha scritto in onore di Michael Jackson. Prodotto da Trevor Horn (Pet Shop Boys, Simple Minds), il nuovo disco di Robbie ha tutti gli ingredienti per scalare le classifiche di mezzo mondo. "Voglio che la gente evada" ha commentato, Williams. "Voglio vederli ballare, voglio che dimentichino chi sono e dove si trovano per quei cinquanta minuti - e nel frattempo, spero che si ritrovino nelle mie canzoni. Sono molto orgoglioso di questo disco - credo sia brillante. Voglio che sia quel disco che definisca la mia carriera." Forse Reality Killed The Video Star non sarà l’album a cui tutti penseremo nel momento in cui Robbie ci verrà menzionato, e non perchè non sia fantastico (lo è), ma semplicemente perchè è difficile superarsi quando il tuo catalogo musicale annovera alcune delle canzoni più note della storia pop. Senza ombra di dubbio, però, questo nuovo album rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di questo artista in costante evoluzione. Dopo essersi esibito nelle scorse settimane ad X Factor UK e al festival della BBC, Electric Proms, Robbie continuerà la promozione del suo nuovo lavoro sul palco degli MTV Europe Music Awards, a Berlino, il prossimo 5 Novembre.
di Cristiano Dino Busillo - Con più di cinquanta milioni di dischi venduti, Robbie Williams è senza ombra di dubbio uno degli artisti più influenti del panorama musicale internazionale. Chi se lo sarebbe aspettato quando, nel 1995, Robbie lasciò i Take That, in uno dei momenti di maggiore successo del gruppo? Molti lo definirono folle ma, più di una decade dopo, possiamo tranquillamente affermare che in realtà la sua fu una mossa intelligentissima. Dopo tre anni di silenzio musicale, nel quale le questioni della sua vita privata sono state sulla bocca di tutti (qualche passeggiata in rehab, una apparente insana passione per gli alieni), Mr. Williams è tornato e – lasciatemelo dire – al suo meglio. Uscirà qui in Italia il 6 Novembre il nuovo disco del cantante, intitolato Reality Killed The Video Star (in riferimento alla canzone Video Killed the Radio Star dei The Buggles), ma noi siamo stati abbastanza fortunati da ascoltarlo in anteprima. Rispetto al precedente disco, lo sperimentale Rudebox (caratterizzato per la maggior parte da influenze hip hop / elettroniche), Reality Killed The Video Star rappresenta un ritorno al sound che ha definito la carriera di Robbie, rendendo possibile accostare – musicalmente – questo disco più ad Escapology (2002, il suo migliore a mio avviso), e Intensive Care (2005). Riprendendo le parole di Williams stesso, il nuovo album "e’ un pò del vecchio me, un pò del nuovo, e un pò del Robbie che non avete mai incontrato..", miscelando perfettamente – quindi – più generi. Paradossalmente, Reality Killed The Video Star risulta molto più sperimentale di Rudebox (purtroppo insuccesso commerciale): Robbie gioca con la disco anni ’80 in Last Days Of Disco, con l’elettronica in Difficult For Weirdos (che ricorda vagamente i Pet Shop Boys) e nel singolo di lancio Bodies (già numero uno nella classifica UK, con oltre novanta mila copie vendute nella prima settimana); c’è una spruzzata rock-country in Do You Mind?, e una vena dance alla George Michael nel brano Starstruck. Se le ballads sono le vostre preferite, non disperate: non mancano di certo, a partire da You Know Me, che si candida ad essere un possibile singolo, fino all’impegnata Blasphemy, tutta costruita su un testo molto particolare e ritmico (Don’t turn to me / Bite your tongue, plethoric weapon / We could learn a useful lesson / What’s so great about the Great Depression? / It’s not a blast for me, Blasphemy), senza dimenticare la bellissima Deceptacon e Morning Sun, che apre il disco e che Robbie ha scritto in onore di Michael Jackson. Prodotto da Trevor Horn (Pet Shop Boys, Simple Minds), il nuovo disco di Robbie ha tutti gli ingredienti per scalare le classifiche di mezzo mondo. "Voglio che la gente evada" ha commentato, Williams. "Voglio vederli ballare, voglio che dimentichino chi sono e dove si trovano per quei cinquanta minuti - e nel frattempo, spero che si ritrovino nelle mie canzoni. Sono molto orgoglioso di questo disco - credo sia brillante. Voglio che sia quel disco che definisca la mia carriera." Forse Reality Killed The Video Star non sarà l’album a cui tutti penseremo nel momento in cui Robbie ci verrà menzionato, e non perchè non sia fantastico (lo è), ma semplicemente perchè è difficile superarsi quando il tuo catalogo musicale annovera alcune delle canzoni più note della storia pop. Senza ombra di dubbio, però, questo nuovo album rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di questo artista in costante evoluzione. Dopo essersi esibito nelle scorse settimane ad X Factor UK e al festival della BBC, Electric Proms, Robbie continuerà la promozione del suo nuovo lavoro sul palco degli MTV Europe Music Awards, a Berlino, il prossimo 5 Novembre.
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